a cura di Anna Pizzuti
Onorevole Ministero dell’Interno
Io sottoscritto Z.*** internato civile ad Aprica permette far presente ed
esporre quanto segue:sua sorella *** *** si trova attualmente a Roma come
profugo dalla Croazia assieme a suo marito *** in attesa di venir internata. Le
note persecuzioni in Croazia hanno costretto la mia sorella col marito di
cercare l’asilo nel Regno d’Italia il quale lo concede ispirato di alto
sentimento d’umanità. Questa mia sorella e l’unica salvata da tanti fratelli e
sorelle i quali si trovano nei campi obbligativi sia in Croazia sia in Bosnia
dei quali non ha da molto tempo notizie e devo purtroppo supporre che non sono
più in vita (…)
A Sua Ecc. Gr. Uff. Dante Almansi, Presidente
dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Eccellenza (…) mi scrivono da Fiume, che la moglie e
figlia del signor *** furono già allontanati da Fiume e ritornati in
Croazia. Perciò temono che anche il vecchio signore potrebbe essere colpito
della stessa sorte. Questo significherebbe la quasi sicura morte in quel
paese infelice (…)
All’Unione delle comunità Israelitiche Italiane – Roma
Il sottoscritto J. ***, tedesco ebreo, attualmente
internato civile di guerra a Penne , prov. di Pescara si permette di
pregarvi per la comunicazione del seguente:
Sono venuto a sapere, che attualmente sia possibile, che i cittadini
tedeschi di razza ebraica possono ottenere il visto di immigrazione per
l’Italia. Si tratta di una signora con due figli da Vienna che prossimamente
dovrebbe venir trasferita in una regione non conosciuto, probabilmente
recentemente conquistata. Vi comunico le date di questa famiglia e vi prego
di fare tutto il possibile (….)
AL ONOREVOLE MINISTERO DEGLI INTERNI . Roma
Mi permetto disturbarvi con la mia umile supplica per mia madre O. ***, la
quale si trova internata nel campo concentramento civile a Porto Re –
Camerata 4 – perché mi sia concesso di poterla trasferire da me. Mia madre è
l’unica dei miei numerosi famigliari, della quale io abbia notizie e
cognizioni del soggiorno; persino mio unico figlio, che mi fu preso con 18
anni e che mi manca già un anno e mezzo, io non posso avere nessuna notizia,
ne so se vive, dove passa la sua dolorosa esistenza. Questa durissima sorte
che un solo uomo non può sopportare, sarebbe resa più facile se io avessi
con me mia madre (…)
Al Ministero dell’Interno Direzione Generale di P. S.
Roma
Il sottoscritto J. *** internato attualmente nel
Campo di Concentramento di Ferramonti-Tarsia fa rispettosamente istanza a
cod. On.Ministero perché voglia concedere l’autorizzazione di immigrazione
in Italia a spese proprie di sua moglie *** *** dimorante presentemente a
Zemun-Semlin (Croazia).
Il petente partecipe della tragedia marittima svoltasi col naufragio del “Pencho”,
esausto dalle ultime peripezie sente tanta nostalgia per sua moglie unica
compagna di vita che potrebbe prestargli tutte le cure necessarie in questo
momento (…)
Onorevole Ministero dell’Interno
Il sottoscritto L.**** residente a Zara (…) si permette inoltrare
a codesto Ministero domanda di grazia per se moglie e figlio, fiducioso di
essere preso in benevole considerazione per quanto espone.
In seguito ad atti terroristici piu persone della famiglia dello scrivente
furono uccisi nel Regno di Croatia, ed altri della famiglia dell’invocante
si attrovano in campi di concentramento con destinazione sconosciuta (…)
Onorevole Ministero dell’Interno - Roma
Io sottoscritto B*** ****, (....) mi permetto di pregare caldamente codesto
Ministero di voler benevolmente dare l'autorizzazione perchè possa
suppletoriamente rascferirsi anche mia madre a **** onde vivere in comune
col proprio figlio e futura sua nuora, non avendola a chi affidare a Spalato
essendo vecchia e malata. E' d'uopo aggiungere alla presente quanto segue:
la nostra famiglia a suo tempo a Zagabria si componeva di mia madre, di una
sorella e due fratelli, tutti nati a Fiume tranne mia madre. Con la costituzione
dello Stato Croato sono stato assieme al proprio fratello e con circa altri
200 israeliti tradotti al campo di concentramento. A me sorrise la fortuna
di salvarsi e di raggiungere Spalato ove trovai la piena rotezione delle autorità
italiane. Circa la sorte di mio fratello e degli altri nostri, fin dal primo
giorno non vi è alcuna traccia nè lontana notizia. (...)
All'Onorevole Ministero dell’Interno - Direzione Generale della
P. S. Roma
Lassottoscritta vedova K****, ora internata civile di guerra a ***, si permette
di sottoporre la presente dupplica:
Mio marito ed io, a causa di trasgredimento del confine italiano fummo rinchiusi
nelle carceri di Udine. Gravemente ammalati ambedue dopo dieci mesi dell'improgionamento,
mio marito K*** è deceduto nel carcere di Udine. Subito dopo la morte
del mio marito fui internata a ***