a cura di Anna Pizzuti
Avvocato Vittorio Valobra - Genova
- a S.E.Cav di Gr.Cr.Dott. Dante Almansi - 3 luglio 1940
Mi viene segnalato in maniera sicura (ed a Genova l'ho potuto constatare io
stesso) che i reali carabinieri i quali prendono in consegna gli emigranti
che debbono essere trasferiti nelle località designate, usano le manette e
le lunghe catene. Così avvengono i rasporti per i destinati al penitenziario
di Portolongone. Di più: impediscono persino che gli incaricati della
Delegazione consegnino ai partenti qualche cibo e qualche quattrino, come se
si trattasse di pregiudicati pericolosi. Poichè, in realtà, l'unico scopo
che si prefiggono le Superiori autorità è quello del trasferimento, e gli
interessati sono ben lieti di aderirvi, mi sembrebbe opportuno che venissero
evitati questi mezzi così dannosi in linea morale e materiale, e che non
rispondono alle semplici finalità del trasferimento. Aggiungo che, in questo
modo, i disgraziati emigranti non possono portarsi neppure le valigie coi
loro oggetti personali.(....) UCEI, AUCII, Serie legislazione, b.65B
Ministero dell'Interno - Copia della
ministeriale in data 2.10.1940 n°442/26108 diretta ai Prefetti di Perugia,
Pesaro,Ispettore Generale P.S.Lucca, avente per oggetto:"Località di
internamento" -
Da fonte confidenziale viene riferito quanto segue: "A Cascia (Perugia) ci
sono dieci o dodici confinati, di nazionalità straniera, la maggior parte
donne, ebree tedesche e qualche inglese, alcune delle quali, oltre a godersi
la .... villeggiatura si danno anche da fare (...). Prendiamo questo spunto
per riferire come, in molti paesi dove ci sono confinati, questi, abusando
dell'ospitalità innata negli abitanti dei piccoli paesi, si insinuano un po'
troppo nella vita dei paesani, da tenere persino discussioni. Alcuni giorni
fa avemmo occasione di passare per Macerata Feltria in provincia di Pesaro,
dove appunto ci sono dei confinati ebrei. Abbiamo notato come questi
avessero tanta libertà, di allontanarsi anche più del limite assegnato, di
stringere quasi amicizia con la popolazione, di scambiarsi saluti come ad
ospiti di molto riguardo. I buoni paesani non sanno o dimenticano che gli
ebrei tutti, e in particolare i confinati, sono nemici della Patria!"
ACS, MI, Dgps, Dagr, Cat.Massime M4, (Località di internamento) b.144,f.18.2,ins.48/1
PREFETTURA DI PESARO - URBINO - Addì 23/12/1942
Al Ministero dell'Interno - Gabinetto del Ministro Roma e p.c. Alla
direzione Generale di P.S. - Roma
In genere gli internati in questa provincia mantengono contegno riservato,
attenendosi alle restrizioni loro imposte, che vengono fatte rispettare
dalle autorità locali con sufficiente severità. Nei pochi casi di
indisciplina la direzione Generale della P.S. , dietro proposta di questo
Ufficio, provvide all'internamento in campo di concentramento dei
responsabili ed alcuni provvedimenti sono ancora in corso. Non costa che gli
internati, nel loro complesso, abbiano approfittato di questo particolare
momento, dovuto agli avvenimenti militari, per svolgere una qualsiasi
attività contraria agli interessi della Nazione. (...) Non si può certamente
negare che i contatti insopprimibili tra gli internati e le popolazioni
siano nocivi e che talune manifestazioni personali di eccessiva reciproca
confidenza siano altrettanto pregiudzievoli quanto facilmente individuabili.
(...) E' certo che l'internamento totalitario di costoro in campi di
concetramento eliminerebbe ogni questione, ma è evidente che a tale
soluzione si oppongono difficoltà che soltanto il governo è in grado di
valutare. ACS, MI, Dgps, Dagr, Cat.Massime M4, (Località di internamento)b.144,f.18.2,ins.48/1
MINISTERO DELL'INTERNO - Gabinetto del Ministro
- Roma 16 dicembre 1942
Al Prefetto di Pesaro.
Oggetto: Elementi ebrei internati in provincia di Pesaro
Il Partito ha segnalato:"elementi ebrei internati in vari centri rurali di
codesta provincia conducono sistema di vita e svolgono attività
incompatibili con la gravità dell'ora e con l'interesse nazionale. Il
contegno di tali elementi si sarebbe rivelato particolarmente in seguito
agli avvenimenti militari mediterranei. E' stata pertanto prospettata
l'opportunità che costoro vengano internati in appositi campi di
concentramento e allontanati dal contatto con la popolazione". Si richiama
in proposito la Vostra attenzione e si resta in attesa di sollecite
informazioni al riguardo.
ACS, MI, Dgps, Dagr, Cat.Massime M4, (Località di internamento)b.144,f.18.2,ins.48/1
Alla Croce Rossa
internazionale – Ginevra - Promemoria anonimo scritto in francese
“ In Italia ci sono 117 località
di internamento relative ad individui tutti in possesso di passaporto(!) (
tedeschi, austriaci, polacchi, rumeni, e cecoslovacchi) Questi non hanno una
sola autorità che salvaguardi i loro interessi. I soggetti di “Paesi nemici”
sono visitati da ambasciatori di paesi neutrali, noialtri siamo fuorilegge,
in balia di coloro che ci odiano per il solo motivo di essere israelitici”
il trattamento è buono, gli italiani sono intelligenti, specialmente coloro
che hanno viaggiato (ma non sono molti) dateci una rappresentanza
“autoritaria” per salvaguardare i nostri interessi” Scritto “da qualche
parte dell’Italia” Gennaio 1942 ACS, MI, Dgps, Dagr, Cat.Massime b.105