a cura di Anna Pizzuti
Ebrei stranieri ex internati in Italia (1943 -1946) | Indice | Dai Questionnaires - Le storie |
Il primo viaggio non clandestino verso Eretz Israel, partì dal porto di Taranto il 30 maggio del 1944 e fu organizzato nel capo di Ferramonti e nei primi campi allestiti in Puglia.
In quel mese a Ferramonti erano presenti ancora 850 ebrei stranieri ex internati, circa 500 erano a Santa Maria al Bagno in provincia di Lecce, quasi 200 nel Transit Camp n.1 di Bari. Altri ex internati o profughi erano out camp, perchè avevano i mezzi per mantenersi autonomamente. Molte di queste persone, appartenenti a vari gruppi sionisti, erano già in possesso di certificati di espatrio per l'allora Palestina che non avevano potuto utilizzare1
La Displaced Persons Sub-Commission, coadiuvata da un Comitato per l'emigrazione ebraica creato dagli stessi ex internati o profughi presenti nei vari campi pugliesi, decise di mettere a frutto questi documenti. Mentre l'Italia del centro nord era ancora sotto il dominio nazifascista e dal campo di Fossoli partivano i treni verso Auschwitz, fu così organizzato in Puglia il primo viaggio verso l'"Eretz Israel" di ebrei europei scampati alla persecuzione.
Il viaggio fu preparato in poco più di due settimane. Le autorità mandatarie della Palestina avevano comunicato l'accettazione di soli 117 ebrei 2 ma si riuscì a farne partire 570: circa 300 da Ferramonti, 150 da Santa Maria al Bagno, 120 dal Transit Camp n.1di Bari. Gli emigranti furono trasportati a Taranto, dove per due giorni attesero l'imbarco in un campo appositamente organizzato nei pressi del porto. La partenza avvenne il 30 maggio del 1944. 3
Poco più di un mese dopo, il 7 luglio del 1944, partiva da Napoli un'altra nave, diretta, però, negli Stati Uniti.
Considerate le difficoltà che si incontravano ad organizzare viaggi che raggiungessero l'allora Palestina, già sperimentate anche negli anni precedenti la guerra, il War Refugee Board (Ente per i rifugiati di guerra, in sigla WRB) creato nel gennaio del 1944 per la tutela dei profughi e dei rifugiati in fuga dalle persecuzioni, ottenne, dopo molte resistenze, che gli Stati Uniti creassero anche nel loro stesso territorio nazionale campi di emergenza in cui mettere al sicuro ebrei europei ex internati o profughi scampati alle persecuzioni naziste. L'intera operazione avrebbe avuto luogo al di fuori del sistema di immigrazione, evitando così qualsiasi problema di quote o di alterazione delle procedure per il visto.
La proposta del WRB dopo una forte resistenza fu approvata. Il nuovo organismo iniziò subito ad occuparsi della situazione che si era determinata in Puglia, dove il forte afflusso di ebrei ex internati e profughi, soprattutto jugoslavi, aveva messo in crisi le strutture create per la loro accoglienza. Il Dipartimento di Guerra statunitense individuò in Fort Ontario, presso Oswego, a nord di New York, il luogo più adatto a realizzare il progetto del WRB. Furono così presi accordi per portare negli Stati Uniti 1000 rifugiati nel Sud dell'Italia, sotto le restrizioni di sicurezza appropriate. Il 20 luglio del 1944 la nave Henry Gibbons partì dal porto di Napoli con a bordo mille profughi, 982 dei quali erano ebrei stranieri già internati nelle regioni del Sud Italia o giuntivi fortunosamente dalle regioni del Nord, ma anche direttamente dalla Jugoslavia, dalla Francia. Il 3 agosto i profughi sbarcarono nel porto di New York, da dove partirono in treno per Fort Ontario. 4
Nei mesi successivi partirono altre navi, sempre dirette verso l'allora Palestina. Ad organizzarle fu la Displaced persons repatriation subcommission - Allied Commission Italy, che però, era in contatto, come vedremo, anche con diverse sedi dell'AJDC.
Di tre di queste partenze avvenute tutte dal porto di Taranto esiste la documentazione.
La prima avvenne tra il 21 e il 23 marzo del 1945. Di essa rimangono la lista nominativa dei 903 passeggeri tutti provenienti dal Transit camp n. 1 di Bari e l'ordine di movimento. Quest'ultimo documento, purtroppo non del tutto leggibile, risulta comunque interessante.
Viene compilato dall' Headquarters (Quartier Generale) della Allied commission displaced persons and repatriation sub commission il 21 marzo 1945 e ci dice quali furono le disposizioni per organizzare la partenza, disposizioni che, si immagina, dovevano essere le stesse per tutti i viaggi che furono effettuati.
Gli ebrei emigranti, come da allegato elenco si riuniranno nel Transit Camp n,1 di Bari il 18 maggio 1945 per la partenza verso la Palestina. Gli emigranti saranno divisi in piccoli gruppi di 25 - 30 individui sotto la guida di un capigruppo. E' autorizzato un bagaglio personale di ciascun emigrante per duecento libbre. Ogni emigrante deve essere in possesso dei seguenti documenti:
- documento di identità corrispondente a quello indicato negli elenchi ispezione [illegibile] ispezione e altra procedura, come da esempio;
- il capo del gruppo sarà in possesso dei seguenti documenti: [illegibile] collettivo che copre i membri del suo gruppo, elenco con il visto collettivo per la Palestina che copre i membri del suo gruppo;
- la valuta è quella autorizzata;
- le disposizioni per la liquidazione del costo del viaggio sono state prese dall'AJDC 5 .
Le altre due partenze documentate avvennero sempre dal porto di Taranto e furono organizzate rispettivamente il 4 aprile e il 5 novembre del 1945, per un totale di 1599 passeggeri.
La collaborazione dell'AJDC a questi viaggi è dimostrata anche dal fatto che le liste dei passeggeri, oltre che all'Ufficio Palestinese, venivano inviate alle varie sedi del comitato, come quelle di Parigi, Barcellona, Lisbona e New York. 6
I controlli effettuati confrontando i nomi contenuti queste liste con quelli inseriti nel database degli ebrei stranieri internati in Italia durante il periodo bellico, dimostrano che ormai la maggioranza dei passeggeri era costituita da ebrei provenienti da altre nazioni europee.
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