Giovanni Eller arriva a Ferramonti da Bengasi con la moglie, Irene Balsaz, il 19 settembre del 1940. Muore a Ferramonti il 1° giugno del 1943. La moglie risulta presente a Bari, nel Camp Transit n.1 il 16 agosto 1944.
Sigmund Steiner, la moglie Katarina Blau, il fratello Erich Steiner e la nipote Lea Singer arrivarono a Ferramonti da Rodi il 27 marzo 1942. Il gruppo familiare - tranne la nipote presente a Bari, nel Camp Transit n.1 al 1°ottobre 1944 - partì da Taranto per la Palestina il 31 maggio 1944.
Il nome del mittente delle due lettere è presente nel database YV, ma non sono disponibili sufficienti dati per definirne il destino.
Mauro Goldstein e la moglie Elsa Guttman arrivano a Ferramonti da Lubiana il 30 novembre 1941. Entrambi risultano presenti nel campo di S.Maria al Bagno (LE) nel 1945.
Desiderio Neumann, fratello di Ernö Neumann, arriva a Ferramonti con la moglie Strelinger Margit, il 12 febbraio 1942. Margit morì a Ferramonti il 14 febbraio del 1943, Desiderio partì da Taranto per la Palestina il 31 maggio 1944.
Il mittente della lettera
Zsigmund Burger, era nato a Budapest. Era un uomo d'affari, sposato con Margit.Durantela guerra viveva a Ujpest, Ungheria. E' perito nella Shoah.
Ily Weiss(z) arriva a Ferramonti da Rodi con il marito Ladislav Rosinger il 27 marzo del 1942, ma muore il 27 agosto dello stesso anno. Non si conosce il luogo in cui si trovava il marito dopo la liberazione del campo e nemmeno quello verso il quale si diresse.
Zoltan Jakubovic arriva a Ferramonti da Rodi il 27 marzo 1942. Non si conosce il luogo in cui si trovava dopo la liberazione del campo e nemmeno quello verso il quale si diresse.
Zeev Jakubovic, padre di Zoltan, durante la guerra viveva a Humenne (Cecoslovacchia) . E' perito nella Shoah.
Hermann Wald e la moglie, Piroska Hollander arrivano a Ferramonti da Rodi il 27 marzo 1942. I coniugi Wald partirono da Taranto per la Palestina il 31 maggio 1944.
Sandor Friedmann e la moglie Margit Kohn arrivarono da Rodi a Ferramonti il 12 febbraio del 1942. Il 21 marzo del 1943 nacque una figlia che chiamarono Anna Itala. La famiglia Friedmann si imbarcò a Napoli per Fort Ontario (Oswego, New York) nel luglio del 1944.
Il destinatario della lettera potrebbe essere identificato con Oskar Elbert, arrivato a Ferramonti da Rodi il 14 settembre 1942.
Il padre,
Elbert Arnold era nato a Trnava, dove viveva durante la guerra. E' perito nella Schoah.
La madre,
Muller Elbert Maria, viveva a Trnava. E' perita nella Shoah.
La destinataria della lettera è stata identificata in Eva Baracs, arrivata a Ferramonti da Rodi il 27 marzo 1942. Dopo la liberazione del campo, insieme al marito Vojtek Neubauer risulta presente nel Transit Camp di Bari al 16 ottobre 1944.
Il padre
Baracs Ljudevit era nato in Cecoslovacchia. Durante la guerra viveva a Bratislava. E' perito nella Shoah.
Il mittente,
Janos Strasser durante la guerra viveva ad Agfalva, (Ungheria). E' perito nella Shoah.
Frigyes Strélinger era nata a Liptonemetlipcse. Prima della guerra viveva a Budapest. E' perita nella Shoah.
Samuele Weissberger arriva a Ferramonti da Rodi con la moglie Teresa il 27 marzo 1942. Non si conosce il luogo in cui i coniugi Weissberger si trovavano dopo la liberazione o quello verso il quale si diressero.
Il 7 aprile 1944, subito dopo aver invaso l'Ungheria, i tedeschi, appoggiati dal governo collaborazionista, emanarono il decreto 6163 che dava tutte le istruzioni necessarie per dare inizio alla deportazione degli ebrei che andava conclusa entro la fine del luglio 1944.
Tutto il territorio ungherese venne diviso in quattro zone più una zona che conteneva soltanto Budapest che fu l'ultima ad essere resa "pura dagli Ebrei".
Il rastrellamento nelle cinque zone iniziò pochi giorni dopo. Tra il 15 maggio e il 7 giugno, furono deportati più di 289000 ebrei dalle Zone I e II. Tra l'11 e il 16 giugno fu la volta dei 50 000 ebrei della Zona III ; i 41 500 israeliti della Zona IV furono evacuati in soli tre giorni, a partire dal 25 giugno. All'inizio dell'estate solo i 160 000 ebrei della capitale non erano ancora stati internati.
Da luglio in poi, agli ebrei di Budapest fu ordinato di risiedere esclusivamente nelle cosiddette "case ebraiche", contrassegnate da una stella gialla all'ingresso.
Nell'ottobre del 1944 con l'appoggio dei tedeschi, andarono al governo le Croci Frecciate. Tra il 15 e il 16 ottobre gli ebrei rimasti nella città vennero massacrati nelle strade con una ferocia inaudita. Pochi giorni dopo, il 21 ottobre 1944, alle cinque del mattino iniziò un rastrellamento a tappeto.. Entro il 2 dicembre 1944 63.000 persone furono rinchiuse in un ghetto di 300 metri quadri.
La città fu trasformata in un luogo di terrore e di morte. Diventate ormai impossibili le deportazioni con l'avvicinarsi dell'Armata Rossa, circa 80 000 ebrei, soprattutto donne, furono condotti a piedi verso il confine con l'Austria; una marcia che produsse indicibili sofferenze e mieté un gran numero di vittime.