Le zone croate occupate Indice Conclusione

LE ZONE CROATE OCCUPATE - LE CIFRE

La comunicazione inviata dal Comando Superiore della Seconda Armata a quello dei tre Corpi d'Armata, il V al nord, il VI e il XIII al centro-sud, che presidiavano la Seconda Zona al momento dell'istituzione dei primi campi di raccolta, nell'ottobre del 1942 prescriveva tassativamente che il concentramento doveva essere "totalitario", vale a dire che doveva riguardare tutti gli ebrei presenti nei territori da essi controllati.
Furono esclusi solo gli ebrei presenti in Dalmazia - i residenti nella città di Spalato i profughi internati sull'isola di Korcula (Curzola) e quelli che non si era riusciti ad espellere - perché si trovavano in territorio annesso all'Italia e, quindi, non compresi nelle richieste dei tedeschi.
Un accenno alla specificità dalmata si trova nello stesso ordine di internamento: "Dal governo della Dalmazia dipendono solo ebrei esistenti (sic) aut trasferiti in territori giurisdizione detto governo" e quindi non doveva nemmeno ricevere le comunicazioni che in quei giorni intercorrevano tra le autorità coinvolte nella fase organizzativa.
Carlo Morpurgo in un rapporto inviato alla Delasem il 6 novembre del 1942 come lo stato d'animo dei profughi quando, nei primi giorni del novembre del 1942 fu loro ordinato di raccogliersi per essere trasportati dalle località in cui vivevano in libertà in veri e propri campi o in zone comunque controllate strettamente fossero di vero e proprio terrore1. Molto diffuso, infatti, era il il timore che l'operazione precedesse la consegna ai tedeschi e così ci furono diversi casi di vera e propria fuga o di richieste di essere esclusi dall'internamento.
Le cifre che di seguito si presenteranno sono quelle ricavate dai rapporti interni agli uffici dei vari Corpi d'Armata e, quindi, le più vicine possibili alla reale consistenza del numero dei profughi presenti nella zona da essi controllata.

RISULTATI DELL'INDAGINE SULLA EVENTUALE "PERTINENZA" ALL'ITALIA (febbraio 1943)
Ebrei che hanno dichiarato di avere titoli per ottenere la cittadinanza italiana 893
Ebrei appartenenti a Stati europei esclusa la Croazia 283
Ebrei non aventi alcuno dei titoli precitati (sic) 1485
Totale 2661

LE PRESENZE NEI CAMPI ISTITUITI NELLA SECONDA ZONA E CONTROLLATI DALLE FORZE ARMATE
Novembre/dicembre 1942 18 gennaio 1943 (Giugno/luglio 1943)
Kraljevica (Porto Re) 2 novembre 1942 (V C.d'A) 1003 1172 1163
Lopud (Isola di Mezzo), Gruz (Gravosa), Kupari, Mlini (VI C.A.) 823 874 780
Hvar (Lesina),Jelsa (Gelsa), Sumartin (San Martino di Brazza), Postirie ecc (XIII C.A.) 778 615 552
Totale 2605 2661 2546

PRESENZE DIVISE PER NAZIONALITÀ (16 dicembre 1942)
Nazionalità Numero
Croazia 2353
Germania 191
Ungheria 58
Romania 13
Polonia 5
Russia 2
Albania 6
Cecoslovacchia 8
Olanda 1
Portogallo 3
Territori annessi 22

EBREI TRASFERITI NEL CAMPO DI RAB (ARBE) A PARTIRE DAL MESE DI MAGGIO 1943
Data Numero
LUGLIO 1943 2546
INIZIO AGOSTO 1943 2741
FINE AGOSTO 27452


1 AUCII, serie DELASEM, b.44C, Rapporti con i comitati locali. Questo il passaggio della relazione cui si accenna: "Si apprende che i profughi di razza ebraica, rifugiatisi a suo tempo dalla Croazia nella zona litoranea croata, occupata dal R. Esercito e quivi fatti affluire da Spalato, dove in un primo tempo avevano trovato scampo, sono stati trasportati nella notte tra domenica 1 e lunedì 2 corrente a Porto Re (Craglievizza) dove furono concentrati in un campo di baracche militari. Trattasi di circa 1700 persone, donne e bambini compresi. Tale cifra, secondo ulteriori notizie, dovrebbe aver subito, nel frattempo, un aumento. Questi profughi sono stati invitati a produrre entro il 15 novembre corrente titoli per un eventuale trattamento speciale, come ad esempio: benemerenze verso il Paese, vincoli di parentela con famiglie nel Regno, proprietà immobiliari in Italia. Ben pochi profughi potranno essere in grado di produrre tali titoli, la maggioranza, invece, non potrà comprovare nessuna qualifica per un trattamento particolare, che dovrebbe consistere, come si presume, nell'internamento nel regno. I profughi quindi vivono comprensibilmente ore di angoscia indicibili, sotto l'incubo di un imminente provvedimento che sarebbe di espulsione per la maggioranza di essi, ciò che significherebbe una condanna a morte."
2 Un elenco in lingua croata, compilato dopo l'8 settembre 1943 registra la liberazione dal campo di 2273 ebrei internati; è probabile che l'elenco non tenga conto di coloro che non avevano abbandonato il campo dopo la sua chiusura e che furono deportati dai tedeschi. Cfr: Archivio del Museo Ebraico Belgrado, Lista di ebrei prigionieri nel campo di Arbe fornita da Milovan Pisarri

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