Emilio Grazioli e la Delasem Indice Gli ebrei residenti

2. EBREI A LUBIANA

2.3 L'internamento

Alla fine del mese di maggio del 1941 da Roma vennero presi i provvedimenti relativi ai profughi provenienti dai territori jugoslavi occupati dai tedeschi dei quali si parlerà in seguito.
La questura di Lubiana che non ne era stata direttamente destinataria, le apprese dal comando della Seconda Armata e ritenne necessario comunicare a Roma la situazione della provincia:
"Relazione telegramma 37912/43 qui appreso tramite comando II Armata, significasi che oltre a ebrei di cui al tel. 23 maggio 38225/443 trovasi (sic) questa provincia circa centoquattro ebrei non abbienti internati campo concentramento Leskovec, ora territorio [tedesco?] e inviati qui atto occupazione territorio da parte di truppe germaniche per i quali si propone internamento in campo concentramento . Riserbomi trasmettere elenco- Altri 40 ebrei orfani già internati Leskovec trovansi Zagabria in attesa espletamento pratiche" i
Non è possibile decifrare la data del telegramma, ma si conosce quella della risposta del Capo della polizia,
che risale al 18 giugno del 1941:
"Scopo evitare spese di viaggio, pregasi esaminare possibilità campo concentramento cotesta provincia per ebrei" ii
Grazioli escluse questa soluzione e, il 19 giugno rispose:
"Riferimento tuo 44889/443 del 18 corrente particolare situazione questa provincia, indispensabile internamento proposto ebrei in altra provincia" iii
L'appunto apposto a mano sul telegramma arrivato a Roma - "Chiedere elenco, con indicazione nuclei familiari, se vi sono ammalati contagiosi - dimostra l'accettazione immediata da parte del Ministero dell'Interno di quella che appare come una tassativa decisione presa a Lubiana.
Questa dipese, probabilmente dal fatto che il telegramma di Grazioli riguardava ebrei che si trovavano in Slovenia da prima dell'annessione e non i profughi provenienti dai territori occupati che già in quei giorni si stavano accalcando alle frontiere e che erano, invece il principale oggetto delle disposizioni sui respingimenti che arrivavano da Roma.
Si vedrà in seguito, tuttavia, che anche negli anni successivi sia Grazioli che il ministero manterranno lo stesso atteggiamento tenuto in questo primo scambio quando si tratterà di decisioni da prendere nei confronti dei profughi croati o serbi che troveranno rifugio nella provincia di Lubiana.
Gli elenchi degli emigranti sono due:
1) elenco di ebrei celibi e nubili residenti a Lubiana dopo l'invasione - 56
2) elenco di ebrei coniugati residenti a Lubiana dopo l'invasione -160iv
Totale 216 che, come si vede, è di molto superiore a quello preannunciato nel primo telegramma.
Su quello delle famiglie manca la data in cui è stato compilato, su quello dei nubili è apposta la data del 5 luglio 1941, la stessa presente sugli elenchi dei residenti. Si può quindi considerare questa data come quella in cui iniziano le procedure relative a questa prima fase di internamenti in Italia di ebrei stranieri provenienti dalla Provincia di Lubiana.
Il 12 luglio del 1941 il Ministero dell'interno comunicò al direttore di Ferramonti la sua decisione di inviare in quel campo un gruppo di ebrei stranieri provenienti da Lubiana. All'inizio sembrava dovessero essere 127, ma, successivamente il numero venne ridotto a 106. La partenza avvenne il 28 luglio, l'arrivo in Calabria il 31 successivo.
Francesco Folino, registra come arrivati solo 67 ebrei provenienti da Lubiana anche se la conferma inviata dal direttore del campo al Ministero dell'Interno e all'Alto Commissario Grazioli riporta il numero 106v ,
Il 10 settembre successivo, Grazioli invitò il Ministero dell'Interno a considerare se era il caso "di inviare tutti in un campo di concentramento o di disporre, per alleviare le spese dell'erario, che per quelli risultanti abbienti sia destinata una o più località d'internamento, militarmente non importante, ove essi possano essere diretti e mantenersi a proprie spese" vi
Il Ministero convenne su questa proposta. Le località di internamento verso le quali venne avviata una parte di questi primi internati da Lubiana si trovavano in gran parte nell'Italia del Nord, nelle province di Belluno Bergamo, Rovigo, Vicenza, Treviso.
Il confronto tra gli elenchi compilati a Lubiana e la documentazione presente negli archivi italiani, dimostra, ad ogni modo, che non tutti i 396 ebrei, residenti o immigrati che erano stati registrati come presenti nella provincia vennero internati.


i ACS, MI, DGPS, DAGR, Categorie permanenti. A16, stranieri, RSI, 1943-1944 1943 - 1944, b 13, f. Ebrei stranieri ex Jugoslavi, telegramma n.042 data non decifrabile, Questore di Lubiana a capo della Polizia.
ii ACS, Ivi,Tel n. 44889/433 del 18 giugno 1941, Capo della Polizia a Questore di Lubiana
iii ACS, Ivi, n.042 del 19 giugno 1941: Alto Commissario di Lubiana a Capo della Polizia
iv Per il primo elenco cfr. ACS,MI,DGPS,DAGR, Abis (Stranieri internati), b f. Ascher Leo
v Francesco Folino, Ferramonti, un lager di Mussolini: gli internati durante la guerra, Brenner 1985, pp.59-63
vi ACS, MI, DGPS, DAGR, A16 (Stranieri e ebrei stranieri) b.11, f. LUBIANA, Nota n. 04596 Gab del 10 settembre 1941, Altro commissariato di Lubiana a Ministero dell'Interno. Sfogliando i documenti contenuti nei fascicoli personali degli internati da Lubiana, si scopre che questa comunicazione è unita all'elenco degli ebrei coniugati immigrati, presenti a Lubiana dopo l'invasione. Questo particolare dimostra che la prima fase dell'internamento non si svolse in un'unica soluzione ma si prolungò fino al mese di dicembre del 1941. Bisogna ricordare anche che il gruppo di ragazzi ospitati nel castello di Lesno Brdo, riuscì ad entrare in Italia ed a raggiungere Nonantola solo il 17 luglio del 1942, quando, finalmente, il Ministero dell'Interno concesse l'autorizzazione, dopo che la Delasem si era impegnata a garantire il loro mantenimento.

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