La deportazione
La caduta di Mussolini e i successivi 45 giorni del governo Badoglio non mutarono la situazione per gli ebrei stranieri internati. La circolare con la quale il capo della polizia Senise comunicava il loro proscioglimento arrivò alle questure locali solo il 10 settembre, quando, ormai, l'invasione tedesca era in atto e non produsse, quindi, nessun effetto. Molti degli internati che erano riusciti ad "allontanarsi arbitrariamente", come veniva registrato negli atti delle prefetture e delle questure, furono ripresi, e ricondotti nei luoghi dell'internamento che, sotto la Repubblica di Salò continuò con le stesse modalità con le quali si era svolto negli anni precedenti.
L'8 settembre del 1943 trovò, nei campi e nelle località di internamento 209 ebrei stranieri che nel 1940 risiedevano nella provincia del Carnaro e 274 profughi che in Italia erano entrati attraverso quella stessa provincia, compresa Sušak, per un totale di 483 internati. Tra di essi ce ne sono diversi per i quali la documentazione sull'internamento è ferma, allo stato attuale delle ricerche, al 1940 ed altri per i quali manca quella successiva al 1941-42 . Per essi potrebbe essere intervenuto, come in qualche caso sicuramente accadde, il proscioglimento.
La distribuzione delle presenze conferma il consistente spostamento degli internati dai campi alle località. Solo a Ferramonti ne troviamo 53, ma questa presenza ancora relativamente consistente è dovuta allo spostamento verso questo campo deciso dal Ministero per quasi tutti gli internati in provincia di Asti e di Viterbo, dove si trovavano diversi dei profughi passati attraverso la provincia del Carnaro. Negli altri campi, compreso quello di Campagna, erano rimasti in tutto poco più di una decina di internati provenienti dalla provincia del Carnaro. La chiusura di quest'ultimo campo, avvenuta il 19 novembre del 1943, insieme a quella del campo di Ferramonti avvenuta più di due mesi prima comportò la salvezza per tutti coloro che vi si trovavano.
Per quanto riguarda le località, invece, non sempre fu così, in quanto molte si trovavano nelle zone che rimasero più a lungo sotto il controllo dei nazifascisti. Vicenza e Sondrio erano le province del nord in cui la presenza di internati provenienti dalla provincia del Carnaro era più consistente, seguite da Modena, Piacenza, Pesaro. Nel centro sud, invece, le province in cui si trovava il numero maggiore degli internati di cui ci stiamo occupando erano L'Aquila, Chieti, Potenza. Ai dati presentati va aggiunto, come necessario completamento, che sette persone riuscirono ad emigrare e che altre sette morirono, per cause naturali, durante l'internamento.
Perché si possa operare un confronto tra il destino cui andarono incontro gli ebrei internati e quello riservato agli ebrei che erano rimasti nella provincia del Carnaro, si ritiene opportuno fornire i dati relativi ad ambedue le vicende.
Come sappiamo, la provincia del Carnaro ed i territori ad essa annessi rientrarono nella zona cosiddetta del Litorale Adriatico, che fu, dopo l'8 settembre 1943 annessa direttamente ai territori del Reich e quindi si trovò sotto il controllo diretto dei tedeschi. Questi dettero inizio al pogrom di Fiume il 30 gennaio 1944 con l'incendio della Sinagoga. La polizia tedesca, avvalendosi dei registri del municipio ebbe compito facile nel ritrovamento delle persone che voleva arrestare. Dopo due settimane dalla distruzione del Tempio, la Guardia di Finanza incominciò ad accertare la presenza ed il patrimonio degli ebrei rimasti e ad impadronirsene.
Secondo gli ultimi aggiornamenti del Libro della memoria1 curato da Liliana Picciotto gli ebrei nati e/o residenti nella provincia del Carnaro che furono deportati furono 366. Di essi 182 furono arrestati a Fiume, 42 ad Abbazia, 6 a Susak, 2 ad Arbe, 2 a Laurana. Almeno 6 morirono in eccidi perpetrati in Italia, nella stessa provincia di internamento o in altro luogo. I rimanenti 126 furono arrestati fuori della provincia o alla frontiera svizzera, mentre cercavano di espatriare2. Questo ultimo numero dovrebbe essere comprensivo dei 51 internati (35 già residenti in provincia del Carnaro e 16 profughi) che furono deportati3.
Questi i loro nomi.
Tabella 9. Ebrei stranieri internati da Fiume arrestati nella sede di internamento o a Fiume |
Cognome |
Nome |
R/P * |
Ultimo campo o località conosciuti |
Provincia |
Luogo dell'arresto |
Amsterdamer | Isidoro | P | Fermignano |
31.05.1943 | Pesaro | Forlì |
Baum | Ljudevit | P | Noventa |
01.05.1943 | Vicenza | Padova |
Baumann | Margaretha | P | Servigliano |
05.10.1943 | Ascoli P. | Ascoli P. |
Behar | Berta | P | Pollenza |
07.02.1944 | Macerata | Macerata |
Bein | Anton | R | Pollenza |
07.02.1944 | Macerata | Macerata |
Berger | Alberto | R | Castelfranco Emilia |
31.05.1943 | Modena | Varese |
Bermann | Ermanno | R | Civitella del Tronto |
Marzo 1943 | Teramo | Fiume |
Brauner | Jolanda | P | Bagni di Lucca |
21.07.1943 | Lucca | Lucca |
Carusi | Maurizio | R | Atri |
17.02.1941 | Teramo | Fiume |
Doczi | Aladar | R | Caprino Veronese |
27.10.1943 | Verona | Verona |
Einhorn | Isacco | R | Notaresco |
1940 | Teramo | Ravenna |
Goldstein | Oscar | R | Guardiagrele |
12.03.1943 | Chieti | L'Aquila |
Hofbauer | Giovanna | R | Orsogna |
21.07.1943 | Chieti | Chieti |
Kass | Giacomo Carlo | R | Feltre |
26.07.1943 | Belluno | Belluno |
Kohn | Rosa | R | Caprino Veronese |
| Verona | Verona |
Lipschitz | Eugenio | R | Piove di Sacco |
1943 | Padova | Fiume |
Markovits | Melita | R | Petriolo |
12.03.1943 | Macerata | Macerata |
Neisser | Arturo | R | Pesaro |
31.05.1943 | Pesaro | Sondrio |
Neumann | Eugenio | R | Treviso |
31.05.1943 | Treviso | Fiume |
Rosenbaum | Lea | P | Fermignano |
31.05.1943 | Pesaro | Forlì |
Sagi | Nicolò | R | Montecchio |
01.05.1943 | Vicenza | Fiume |
Schacherl | Emil | P | Servigliano |
05.10.1943 | Ascoli P. | Ascoli P. |
Schiff | Sigismondo | R | Orsogna |
1943 | Chieti | Chieti |
Steiner | Margherita | P | Treia |
Ottobre 1942 | Macerata | Fiume |
Szecso | Giuseppe | R | |
| | Fiume |
Szimkovics | Giuseppe | R | Adria |
10.07.1943 | Rovigo | Lucca |
Vamos | Alberto | R | Imola |
28.04.1943 | Bologna | Como |
Weiller | Alessandro | R | Montecatini |
Aprile/agosto 1943 | Pistoia | Pistoia |
Weiss | Stefania | R | Orsogna |
1943 | Chieti | Chieti |
Welickzer | Ester | R | Orsogna |
06.07.1943 | Chieti | Chieti |
Werczler | David | R | Notaresco |
1940 | Teramo | Fiume |
Werczler | Lazzaro | R | Urbania |
31.05.1943 | Pesaro | Fiume |
Werndorfer | Eugenio | R | Campagna |
25.02.1941 | Salerno | Fiume |
Zausner | Irene | R | Lonigo |
01.05.1943 | Vicenza | L. ignoto |
* Colonna R/P: R=Residente P=Profugo/a |
Tabella 10. Ebrei stranieri internati da Abbazia arrestati nella sede di internamento |
Cognome |
Nome |
R/P * |
Ultimo campo o località conosciuti |
Provincia |
Luogo dell'arresto |
Berger | Adolfo | R | Arcidosso |
Aprile/agosto 1943 | Grosseto | Grosseto |
Brosan | Berta | R | Arcidosso |
Aprile/agosto 1943 | Grosseto | Grosseto |
Krausz | Marcello | R | Nocera Inferiore |
1943 | Salerno | Abbazia |
Loebestein | Hugo | P | Rieti |
04.06.1943 | Rieti | Rieti |
Mayer | Arnoldo | R | Graffignano |
27.04.1943 | Viterbo | Viterbo |
Nichtberger | Bob | R | Carpaneto |
27.04.1943 | Piacenza | Piacenza |
Nichtberger | Ingebor | R | Carpaneto |
27.04.1943 | Piacenza | Piacenza |
Nichtberger | Markus | R | Carpaneto |
27.04.1943 | Piacenza | Piacenza |
Wormann | Susanna | R | Carpaneto |
27.04.1943 | Piacenza | Piacenza |
* Colonna R/P: R=Residente P=Profugo/a |
Tabella 11. Ebrei stranieri internati dopo essere stati fermati alla frontiera della provincia del Carnaro, arrestati nella sede di internamento |
Cognome |
Nome |
R/P * |
Ultimo campo o località conosciuti |
Provincia |
Luogo dell'arresto |
Ehrenvert | Antonia | P | Arezzo |
07.06.1943 | Arezzo | Arezzo |
Hirschl | Vera | P | Alba |
02.06.1943 | Cuneo | Cuneo |
Schotten | Irma | P | Livorno Ferraris |
30.04.1943 | Vercelli | Vercelli |
Weiss | Desiderio | P | Livorno Ferraris |
30.04.1943 | Vercelli | Vercelli |
Weiss | Hermann | P | Livorno Ferraris |
30.04.1943 | Vercelli | Vercelli |
Weiss | Ilda | P | Livorno Ferraris |
30.04.1943 | Vercelli | Vercelli |
* Colonna R/P: R=Residente P=Profugo/a |
Tabella 12. Ebrei stranieri internati da Sušak e arrestati nella sede di internamento |
Cognome |
Nome |
R/P * |
Ultimo campo o località conosciuti |
Provincia |
Luogo dell'arresto |
Baum | Olga | P | Pollenza |
24.11.1943 | Macerata | Macerata |
Tuchmann | Heinz Eric | P | Fara Filiorum Petri |
Giugno 1943 | Chieti | Pescara |
* Colonna R/P: R=Residente P=Profugo/a |
Come si può notare, per quattro degli internati deportati il percorso di internamento si ferma tra il 1940 ed il 1941, mentre l'ultima residenza nota, prima della deportazione, in base alle informazioni contenute ne Il libro della memoria di Liliana Picciotto è Fiume. Si tratta, quasi sicuramente, come accennato sopra, di persone che dall'internamento erano state prosciolte e che erano tornate nella loro città o nelle sue immediate vicinanze, per rimanervi o per fuggirne di nuovo di fronte al pericolo, cosa che sappiamo essere accaduta nel caso di Isacco Einhorn.
Incrociando, ancora, le informazioni contenute nella tabella con quelle raccolte da Picciotto è possibile verificare che dei deportati che erano rimasti in internamento fino al 1943, almeno cinque furono arrestati a Fiume, città che evidentemente avevano raggiunto dopo la fuga, mentre la maggior parte degli altri internati che erano riusciti ad allontanarsi dai luoghi in cui erano ristretti stavano scegliendo altre direzioni, in particolare la frontiera svizzera o, all'opposto, le regioni meridionali già liberate. Ma in alcuni ebrei fiumani prevalse il desiderio di tornare nella loro città, dalle loro famiglie e così andarono incontro alla deportazione. Per i rimanenti ebrei fiumani o profughi internati, l'arresto avvenne nelle località in cui erano rimasti bloccati o in quelle che avevano raggiunto durante un eventuale tentativo di fuga.
1 Liliana Picciotto,
Il libro della memoria, Milano 2002, Mursia; al momento la versione aggiornata del
Libro della memoria è consultabile in rete all'indirizzo
www.nomidellashoah.it.
2 Sono da ricordare, in particolare, le vicende di circa 50 ebrei fiumani, tra i quali anche qualche ex internato riuscito a rientrare a Fiume, che si erano rifugiati in vari paesi romagnoli. Alcuni di essi da lì tentarono di passare in Svizzera, ma non tutti ci riuscirono. Su queste vicende vedi gli articoli pubblicati da Aldo Viroli su "La Voce di Romagna".
3 I dati - vicini anche a quelli che fornisce Federico Falk - aggiornano la prima valutazione del numero dei deportati fornito a suo tempo da Silva Bon ne
Le Comunità ebraiche della Provincia italiana del Carnaro. Fiume e Abbazia (1924-1945), Roma 2004, Società di Studi Fiumani.