a cura di Anna Pizzuti
Gli ebrei in fuga | Croazia: Indice | Le cifre: Il Governatorato della Dalmazia |
Il comportamento di Giuseppe Grazioli, Alto Commissario della provincia di Lubiana si distinse da quello degli altri responsabili delle zone jugoslave annesse all'Italia per diversi motivi.
Intanto va constatato che, secondo quanto scrive Klaus Voigt, il numero dei profughi giunti in Slovenia durante i primi mesi dell'occupazione fu decisamente inferiore rispetto al numero di quelli che raggiunsero le altre zone. Fu forse per questo motivo che, sempre secondo lo studioso tedesco, alle frontiere della provincia di Lubiana non si verificarono respingimenti di massa, come invece accadeva nelle province di Fiume o della Dalmazia1.
Va notato, infine, che Grazioli, fu più disponibile ad internare in Italia gli ebrei presenti nel territorio da lui governato.
Il Commissario, infatti, telegrafa al Capo della Polizia il 10 giugno 1941 comunicando che ritiene indispensabile l'internamento degli ebrei "data particolare situazione [di] questa provincia", e il 29 luglio, in treno, i primi internati da Lubiana arrivano a Ferramonti.
Colpisce, del primo dei provvedimenti di internamento, oltre alla celerità con cui l'operazione fu condotta.
la particolarità - unica in tutte le zone annesse - che ad essere internati non furono solo i profughi ma anche gli ebrei residenti.
Informazioni preziose su quanto avvenne le troviamo in un telegramma inviato al Ministero dell'Interno sempre da Grazioli il 9 settembre successivo. In esso si fa ancora riferimento ai numerosi ebrei presenti nella provincia "qui domiciliati anteriormente all'annessione et parte tra cui donne e bambini immigrati da Croazia et da Susak per sfuggire persecuzione politica (sic) croata. Non essendo compatibile la loro permanenza questa zona, data delicatezza della situazione prego precisare località di internamento tenendo presente che alcuni potrebbero trasferirsi proprie spese località designate. Raccomandasi cortese urgenza anche perché mentre alcuni sono stati fermati non est per rimanente possibile procedere ulteriori fermi per assoluta deficienza locali queste carceri e rifiutandosi predetti rientrare in Croazia ove sarebbe pericolo loro incolumità personale."2
Il fatto suscitò le proteste dell'Unione delle Comunità Israelitiche Italiane che si rivolse al Ministero dell'Interno, sostenendo che il Ministero stesso avesse commesso un errore disponendo "che anche gli ebrei stabilmente residenti a Lubiana vengano internati, contrariamente a quanto è stato fatto per quelli stabilmente residenti a Spalato e a Sussa (Fiume)"3
Dal canto suo il Ministero dell'Interno chiede a Lubiana informazioni su quanto accaduto, sostenendo di non aver mai ordinato l'internamento degli ebrei "pertinenti" a Lubiana4. Ciò potrebbe dimostrare quanto a Lubiana si prendessero decisioni più autonome dall'autorità centrale rispetto a quanto accadeva nelle altre zone annesse.
Al di là di questo, la tabella che segue e che incrocia i dati emersi dagli elenchi inviati a Roma con quelli contenuti nel database non lascia adito a dubbi.
Ebrei internati in Italia dalla provincia di Lubiana | Presenti negli elenchi | Effettivamente internati |
Famiglie giunte dopo l'annessione (totale componenti) | 146 | 116 |
Residenti nella provincia di Lubiana | 127 | 118 |
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